Soledad Agresti
Artist
Dipinti - Corpi come pietra
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acrilici su cartone pressato 70 x 100 cm 1996 Ispirato dal tratto grafico del fumetto, "All'amo" si inserisce in questa serie solo come anticipatore del monocromo bianco, poi grigio, poi ancora ocra delle figure che seguiranno. Differentemente dai successivi, infatti, l'uomo/pesce non ha nulla della possenza scultorea dei suoi successori ma rimane diafano e assente sulla superficie.
acrilici e pinti metallici su tela 80 x 80 cm 1996 In questa serie, che torna intermittente in anni successivi, i soggetti sono torniti e scultorei, grevi e pallidi … come pietra. in questa tela e in "Aiutatemi, soffoco!", l'autrice seziona il proprio dolore causato dal suicidio di un caro amico che si tolse la vita soffocandosi con lo scarico dell'auto.
acrilici e pinti metallici su tela 80 x 80 cm 1996 In questa serie, che torna intermittente in anni successivi, i soggetti sono torniti e scultorei, grevi e pallidi … come pietra. in questa tela e in "Il sonno di Morfeo", l'autrice seziona il proprio dolore causato dal suicidio di un caro amico che si tolse la vita soffocandosi con lo scarico dell'auto.
acrilici, chiodi e garza su tavola 1998 Il dipinto prende slancio dalla relazione finita con un compagno di accademia: nel lavoro, la pittrice evidenzia il carattere pseudo ascetico e carismatico del soggetto e la sua dualità. In una sorta di rituale al contempo vendicativa e salvifica lo trafigge per punirlo e lo immerge per purificarlo.
asfalto a freddo su tavola 70 x 100 cm 2000 Un dipinto che risente della serie "A grandi linee" e che trae vita dal progetto "Bondage", una sequenza di fotografie che l'autrice scatta ad un soggetto legato ad una sedia da barbiere con strisce nere, bendato e/o avvolto nel cellophane. il progetto "Bondage" è nato per seguire la fascinazione dell'artista in relazione ai segni grafici e alla creazione di texure che tali elementi lasciano sul corpo umano.
acrilico su tavola 70 x 100 cm 2001 Questo dipinto ritrae Gennaro, scultore, compagno di accademia dell'Agresti. La sua struttura algida, quasi sovietica, le ha ispirato quest'opera da cui graffia via gli occhi azzurri del ragazzo poiché, in essa, lo innalza a metafora dell'incauto cammino che stava e sta percorrendo l'uomo perpetrando la distruzione di se stesso.
acrilico e pigmenti su tela 150x70 cm 2001 Ancora una volta Soledad rappresenta un avvenire plumbeo e scuro in cui, però, incede regale e maestosa la donna, unica fonte di blando calore. Madre, generatrice, ella è sorgente di ogni nuova speranza.
colori ad olio e acrilici su tela 30x100 cm 2001 Atropo è una delle tre Parche: un fila, una tesse e Atropo taglia il filo della vita. Un "memento mori", a monito e ricordo che la vita va vissuta pienamente, con gioia (così come raccontano i colori della veste della, in basso a destra) generando valore, poiché essa è una e il suo filo può essere reciso in ogni momento.
colori ad olio e acrilici su composizioni di due tele 2002 Due tele di medio e piccolo formato in cui la Agresti rinchiude il suo soggetto, contemporaneamente uomo e donna. Tra le tele c'è una piccola divisione e un cambio del punto di vista per dare ancora di più l'illusione che i piedi siano poggiati su un piano parallelo al suolo. Ancora una volta l'autrice ci racconta l'impotenza, la forza di poter fare, la tensione (i muscoli tonici e le vene pompanti) e l'ostruzione di un ambiente ostile.
acrilici e sabbia su tela 40 x 120 cm 2002 Questo opera è un lavoro che Soledad realizza per i suoi genitori, un capo letto per la loro camera. Le figure sono solide, intrecciate e tenere. Il loro colore è differente poiché si ispira alla pittura arcaica in cui l'uomo e la donna hanno colorazioni diverse.
acrilici su tela 100 x 120 2002 "Di schiena" è un dipinto estremamente luminoso, pieno di sensualità in cui una donna di protende verso qualcosa,